| Portal 2 è un Capolavoro. Avrebbe potuto facilmente essere una versione allungata del primo; quasi tutte le software house l'avrebbero disegnato così. Gli studentelli che nel 2005 si divertivano a programmare giochini in garage hanno invece messo insieme un'esperienza incredibilmente fresca, studiata in ogni minimo dettaglio tanto quanto il primo episodio. Portal 2 riesce a coniugare perfettamente la sua immensa ispirazione e il suo essere fan service (innumerevoli le citazioni e gli easter egg) con una durata praticamente quadrupla rispetto all'originale. E, più di tutto, non stanca. Neanche per un attimo. Anzi, lo finisci con lo stesso identico 'dispiacere' del primo e non vedi l'ora che esca il terzo. Il quale, conoscendo i tempi di Valve, giungerà sugli scaffali nel settembre del 2016. Con questa qualità negli occhi, l'attesa non è mai stata così dolce. Vedere il genere dentro al quale i presunti esperti del settore cercano di incanalare Portal 2 nelle loro recensioni fa gridare all'incompetenza. Lo chiamano "puzzle game", ma non lo è. Non si è mai visto un puzzle game che racconta una storia (e che storia!) come farebbe il miglior Half-Life. Non si è mai visto un puzzle game nel quale l'esplorazione e l'ampio respiro di certe ambientazioni la fanno da padrone per consistenti sezioni del gioco. Non si è mai visto un puzzle game con -tre personaggi tre- che parlano per tutto il tempo a una protagonista muta, arrivando persino a sfotterla per questo. Tre personaggi che DA SOLI, senza praticamente interagire fra loro, costruiscono una trama da Oscar, che alterna picchi ironici e drammatici come se fosse la cosa più naturale del mondo. E' un gioco senza genere, una formula impossibile da replicare. Chiudo l'intervento con una piccola chicca per veri fan. Provate a guardare, e soprattutto a sentire, questo video fino alla fine  |
